La Storia

Antica immagine della nostra Titolare
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Le origini 

La Confraternita dell'Immacolata nasce nella Chiesa del Convento di S. Francesco d'Assisi, dedicata a S. Lorenzo, e precisamente nella Cappella di S. Maria degli Angeli, dove già esisteva la Frateria dei "Cordigeri di S. Francesco", denominata in precedenza "il Gonfalone".

Più tardi detta fratellanza si trasferì nella Cappella della Immacolata Concezione dove fu eretta la Confraternita sotto il titolo della “Immacolata Concezione di Maria SS.”, come risulta da istrumento del Notaio Giovani Maria de Raho di Taranto.

La Confraternita era già operante nel XVI secolo, come risulta dagli atti della visita pastorale di Mons. Brancaccio ed il 14/1/1578 chiese di essere aggregata all'Arciconfraternita dell'Immacolata nella Chiesa dei Ss. Lorenzo e Damaso di Roma. La richiesta, presentata dal "Magnifico D. Giovanni Battista Castruccis de Lucca" delegato dalla Confraternita con atto pubblico del notaio G. de Raho, fu accettata il 18/2/1578.

La Confraternita, nel 1593, aveva la facoltà di dire messa nel proprio Oratorio.


Arrivo della Statua

La bellissima  statua della Madonna Immacolata fu fatta costruire a Napoli nel 1679, per festeggiare il centenario della Confraternita, e venne collocata nella propria Cappella alla venerazione dei fedeli.

Al suo arrivo ottenne il plauso e la meraviglia di tutti per la sua bellezza 

Il primo terremoto 

La sera del 7 dicembre 1710, vigilia della sua festa, un violento terremoto si verificò nella Città. Il popolo alle prime scosse si riunì in preghiera dinanzi alla statua della Madonna nella Chiesa di S. Lorenzo chiedendo aiuto. La mattina seguente, constatato che non vi era stata nessuna vittima, il popolo gridò al miracolo,e con il Capitolo e le Confraternite accorse a rendere grazie. Il 23 dello stesso mese, il Sindaco Giovani Capitignano e l'Università (attuale Consiglio Comunale) la proclamarono Patrona Celeste della Città; il relativo documento fu redatto il 14/2/1711 dal Notaio Antonio Catapano. 

Il 26/4/1711 la Confraternita fece un'istanza al Capitolo Metropolitano, ricordando nella Supplica la preservazione della città durante il terremoto, per eleggere l'Immacolata a Compatrona della Città ed organizzare ogni anno la Processione con la statua per le vie della Città. Il parere favorevole della Sacra Congregazione dei riti arrivò l'11/7/1711.

Le autorità cittadine si impegnarono ad offrire in perpetuo due torce di cera di tre libbre ciascuna da far ardere davanti alla statua l'8 dicembre di ogni anno; il popolo alla vigilia della festa avrebbe digiunato in segno di penitenza con pane ed acqua, seguito da confessione e comunione generale.


Il secondo terremoto 

Nel 17 febbraio 1743 Taranto fu liberata da un altro disastroso terremoto che devastò tutto il Salento, mentre a Taranto non fece danni eccetto la Chiesa e il Convento di S. Francesco di Paola che si trovava fuori le mura della città.

In quell'anno il Sindaco Scipione Marrese fissò un Triduo Votivo di ringraziamento alla SS.ma Vergine Immacolata da tenersi ogni anno in Cattedrale nel mese di febbraio.

Le antiche regole

Il 31/1/1769 Ferdinando IV di Borbone, approvò le Regole della Confraternita, da cui si apprende che  scopo principale degli iscritti è di dare buon esempio agli altri e di evitare ragionamenti pochi onesti, bestemmie, detrazioni e giuramenti falsi.

Secondo il De Vincentis i Confratelli assistevano i condannati a morte e questuavano per i carcerati poveri, la Confraternita aveva l'obbligo di celebrare , nella cappella dei carcerati, una messa nella Sexta Feria.

Il Merodio ci dice che i Confratelli erano "persone nobili e civili"

In tutte le domeniche dell'anno e nelle festività della Madonna, i Confratelli si riunivano a cantare gli "Uffici" e tutti i Venerdì sera di quaresima venivano invitati alla disciplina. Nella seconda domenica del mese venivano lette le regole e tutti erano obbligati a confessarsi e comunicarsi.

I Confratelli erano obbligati ad uscire in Processione la mattina del Giovedì Santo, il primo giovedì dopo Pasqua, il giorno di S. Marco, dell'Ascensione, del Corpus Domini, il giorno di S. Cataldo ed ogni volta che si espone la sua statua per  i pubblici bisogni.

Gli amministratori venivano eletti ogni anno l'8 Settembre, giorno della Natività della Madonna.


L'evoluzione dello statuto 

Le regole della Confraternita, approvate nel 1769, hanno avuto nel tempo continue modifiche per adattarsi alle mutate esigenze della Confraternita, l'ultimo Statuto delle Confraternite in vigore nella Diocesi di Taranto è quello approvato il 4/10/1998 da Mons. Benigno Luigi Papa.

Nel 1999, seguendo le direttive date dal suddetto Statuto, la Confraternita si è data un proprio Regolamento Interno quale integrazione dello Statuto stesso

La Processione passa davanti all'ex convento di San Francesco, è visibile la sagoma del vecchio portale della Chiesa
La Processione passa davanti all'ex convento di San Francesco, è visibile la sagoma del vecchio portale della Chiesa

Trasferimento nella Chiesa di San Michele 

La devozione all'Immacolata ebbe grande diffusione in tutto il Mezzogiorno tanto che il Papa Benedetto XIV, su istanza del re Carlo III, la proclamò Patrona principale del Regno.

Agli inizi dell'800, gli invasori francesi soppressero gli ordini religiosi e trasformarono il Convento in alloggio di fanteria (la Chiesa era adibito a magazzino di artiglieria); la Confraternita e la Statua della Madonna si trasferirono nel Monastero delle Cappuccinelle di S. Michele, sito alla fine della Strada Maggiore.

Con l'unità d'Italia l'Ordine fu soppresso nel 1864, le Cappuccinelle furono trasferite nel monastero di S. Chiara ed il convento fu trasferito a Caserma dei Carabinieri, mentre il Convento di S. Francesco divenne sede del IX reggimento di fanteria con l'intestazione a Cesare Rossaroll, quindi caserma di Pubblica Sicurezza e dei Carabinieri.

Nel 1868 la Chiesa di S. Michele rischiò di essere chiusa, ma per intervento del sindaco Francesco Paolo Carelli, fu acquisita dal Comune ed affidata alla Confraternita dell'Immacolata, che vi trasferì l'Immagine della Madonna, per l'esercizio del Culto e delle proprie funzioni, con l'obbligo di continuare quelle pie pratiche già ivi esercitate come Quarantore, S. Sepolcro, la Celebrazione della S. Messa nei giorni festivi ecc. (giusto atto del Notaio Gaetano Portacci fu Nicola il 4/2/1868).

l'Immacolata Patrona di Taranto 

Su proposta dell’Arcivescovo Mons. Ferdinando Bernardi, il 12 febbraio 1943, nell'occasione del bicentenario della liberazione del terremoto, l'Immacolata fu eletta, dalla Sacra Congregazione dei Riti, Patrona principale della Città.

La Confraternita nella Chiesa di S. Agostino 

Negli anni 80 del novecento la Confraternita ha avuto sede nella Chiesa di S. Agostino, nella quale fu aggregata ad altre Confraternite che non avevano più una vita associativa. Qui un nucleo di nuovi iscritti ha fatto in modo che il Sodalizio intraprendesse un percorso verso una ripresa di una vita sociale attiva.

Nel 1999 la Chiesa di San Michele fu affidata ai Cavalieri di Malta, lasciando comunque alla Confraternita la possibilità di poter svolgere le proprie funzioni.

Negli anni in cui è stata chiusa la Chiesa di San Michele il Simulacro della Madonna è stato custodito nella chiesa di S. Agostino.

Custode del Santuario della Madonna della Salute 

Il 2 Dicembre 2018, durante la cerimonia di riapertura del Santuario della Madonna della Salute dopo un lungo restauro, l'Arcivescovo di Taranto affida la custodia dello stesso Santuario alla nostra Confraternita.